“Quella natura che ci spine a desiderare cose grandi è il cuore”. E’ stato il titolo/tema del Meeting di Rimini dello scorso anno. Dopo l’evento, come sempre avviene, la rete di amicizia e di compagnia, che determina l’evento stesso, si è continuata a distendere, semplicemente, di persona in persona, senza progetto, senza strategie. Così, si comunica il vero non come dottrina, bensì come esperienza umanamente affascinante, corrispondente alle esigenze incoercibili di bellezza e di felicità, compiendo la vita, rendendola, cioè, più bella, più interessante. Da Rimini al Cairo: nello scorso ottobre, il Meeting è giunto in Egitto, per il dilatarsi della passione umana con alcuni amici egiziani. “La bellezza, lo spazio del dialogo” è stato il tema suggestivo che ha messo a confronto personalità eminenti del mondo culturale: Wael Faruq, Docente musulmano all’Università americana del Cairo; Ismail Serrag al Din, Direttore della Biblioteca di Alessandria; Kosam Kamil, Rettore dell’Università del Il Cairo, Vice Presidente della Suprema Corte Costituzionale. Il segreto di un percorso comune: uno sguardo di verità, un’attrattiva, un incontro. Già qualche anno fa, il “Senso Religioso”, il testo fondamentale di don Giussani, aveva riscontrato l’interesse e l’attenzione di intellettuali arabi, soprattutto per quanto concerne il concetto di ragione. Così, nella più assoluta semplicità, cominciò un’interlocuzione, avviando un dialogo fecondo, quasi scrivendo - nella storia del pensiero umano - una nuova pagina del confronto tra il genio del pensiero di S. Tommaso e gli scrittori arabi, in primo luogo Averroè, traduttori ed interpreti del pensiero di Aristotele. Se, allora, l’urgenza era difendere, sul piano filosofico, la “singolarità” della persona umana contro le riduzioni della ragione ad intelletto unico, oggi, in questo tornante così drammatico della nostro tempo, il compito primario è difendere la possibilità di una convivenza umana pacifica, ritrovando, alla luce della ragione, i “fondamentali” della persona e della società. Nel contesto attuale delle migrazioni multiculturali, il carisma giussaniano (percorso umano ed intellettuale) rappresenta una delle modalità più affascinanti e potenti di interlocuzione con le esigenze costitutive (desiderio) del cuore di ciascun uomo. Sicuramente, in assoluto, il Discorso su fede e ragione più simpateticamente pertinente con le ragioni originarie dell’esperienza umana in quanto tale: percorso criticamente vagliato, metodologicamente facilitante, umanamente attrattivo, ossia il contributo più eloquentemente persuasivo, sul piano dell’esperienza, alla razionalità della fede. Per la libertà e la felicità dell’uomo! Noi siamo nella certezza che lungo questa frontiera sia possibile far ritrovare pacificamente uomini, popoli e culture. Perciò, anche di fronte alla “mattanza” dei cristiani ad Alessandria d’Egitto, documentazione della più tragica persecuzione della storia, siamo indomabili nella speranza, costruttori di futuro a partire da una certezza di Vita nuova presente nella “realtà sui generis” di un popolo, pur nelle ombre della storia. Questa vita nuova rinnova la società e rafforza le Istituzioni.
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