"Terroni" di Pino Aprile continua speditamente il suo viaggio tra il grande pubblico, gli storici, gli intellettuali, i giornalisti ed i politici. Certamente si tratta di un grande successo editoriale, che sta aprendo un significativo dibattito storico e politico-culturale. Si può naturalmente non essere d'accordo con le "tesi" che il testo espone; più che di tesi, in verità, sono in gioco fatti ed avvenimenti. Sono fatti ed avvenimenti le uccisioni di migliaia di persone che la storiografia risorgimentale ufficiale ha fatto passare, per 150 anni, come difesa dal brigantaggio. Il merito di Pino Aprile è quello di aver dato un contributo in termini assolutamente storici, almeno per quanto concerne la "conquista regia". Non è più possibile censurare questa storia, pena il nascondimento della verità. "Terroni", altresì, apre una riflessione non solo sulla storia passata, ma anche e sopratutto sulle prospettive future del Mezzogiorno. Ospitiamo in "Buongiorno Democrazia" un interessante dialogo tra Pino Aprile ed uno studente liceale, che ci sembra opportuno e doveroso richiamare all'attenzione dei lettori. Lettera all'Autore
Sono un ragazzo di 15 anni MERIDIONALISTA. Sto leggendo con attenzione ed interesse "Terroni". Sto imparando molte cose; il libro mi piace perchè racconta la mia storia e ciò che è accaduto al mio popolo... Trovo, però, ingeneroso e ingiusto il riferimento agli "sfrenati intrecci affaristici di Comunione e Liberazione". L'esperienza di amicizia che vivo nel movimento di CL spalanca la mia intelligenza rispetto a tutta la realtà, facendomi chiedere il perchè delle cose. Nel Mezzogiorno ci vogliono uomini e donne che affrontino positivamente la realtà, con gusto e passione, sconfiggendo il pessimismo e la perdita del gusto di costruire ed intraprendere. In CL sto imparando questo, perciò, mi è nata la curiosità di leggere il Suo libro, desiderando di crescere come uomo capace di lavorare per il bene della terra dove vive. Comunque, mi ha emozionato e commosso il racconto riferito alla scuola media "Carducci" a Gaeta: la fossa comune, le crudeltà compiute, la storia alterata che noi impariamo sui banchi di scuola, dove, come dice Antonio Ciano "E si insegna la storia dei vincitori agli eredi dei vinti che quella verità "calpestano" per entrare in aula".
Complimenti per l'opera scritta e speriamo che essa contribuisca, a far finalmente studiare la storia come realmente è accaduta.
Desiderando un Suo riscontro, La saluto con amicizia.
Riccardo Emanuele Landi, Giffoni Sei Casali (Salerno)
Risposta di Pino Aprile
Caro Riccardo, finalmente arrivo a rispondere a te e ai tanti altri che aspettavano mi facessi vivo. Mi sono fermato alcuni giorni, solo per poter abbattere il “monte-messaggi”, ormai divenuto spaventosamente alto. Ne ricevo qualche centinaio al giorno. Basta che mi sia impossibile dedicarmici due-tre giorni di seguito, e sono nei guai. Non discuto la tua positiva esperienza in CL. Il mio giudizio è sulle attività economiche di CL: avendo vissuto alcuni anni a milano, so di che parlo, e gli scandali che hanno scosso la giunta Formigoni ne sono la spia (e che spia). Ma i piani di cui parliamo sono diversi. E il tuo punto di osservazione ti dà un altro panorama, da cui discende un diverso giudizio. Ti faccio tanti auguri per la tua crescita interiore, di uomo e cittadino, che non potrà essere banale, considerata la profondità di sentimenti che ti muove. Grazie per l'attenzione che dedichi al mio libro; spero ti sia utile, come a me fa da sprone l'interesse che i lettori mostrano; specie i giovani, perché sarete voi a dover riparare i nostri danni.
Un abbraccio
Pino
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