venerdì 14 gennaio 2011

Il compito morale della nostra libertà

Giorgio Napolitano, Presidente della
Repubblica

“C’è un cantiere in corso per la riforma del Titolo V della Carta. Il nostro Stato ha tra i suoi vizi di origine il centralismo statale di impronta piemontese: è fondamentale che operiamo per cambiarlo”. E’ probabilmente il “pensiero chiave” della riflessione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, espressa a Reggio Emilia nel giorno di onore tributato al Tricolore. Il Presidente sta tracciando il quadro di riferimento entro cui riformare lo Stato in senso federalista, quasi fissando dei punti fermi, dei “valori non negoziabili” da porre a fondamento della riforma. Il Presidente Napolitano si pone come guida autorevole di un percorso costituzionale, accompagnando ed indirizzando il processo in atto. E’ guida da tutti riconosciuta ed apprezzata. Nei prossimi giorni, sarà al centro del dibattito politico il Decreto relativo ai costi standard nella sanità. Si tratta di un metodo che scardinerà la prassi e la filosofia della spesa storica, puntando alla qualità dei servizi e delle prestazioni. Nulla da eccepire in termini teorici; ma quello dei costi standard è solo un “pezzo” del complesso sistema dei servizi alla persona. Dal 2000, con l’approvazione in Parlamento della L. 328, si fa riferimento al sistema integrato dei servizi sociali e socio sanitari. Vale a dire: i servizi alla persona non coincidono esclusivamente con i servizi sanitari. C’è un’offerta più ampia che consiste nell’affermazione di un efficace sistema sociale, che ha la sua ragion d’essere nel prevenire fenomeni di dipendenze; nell’accompagnare le famiglie nella responsabilità educativa (vero dramma nella vita delle persone e delle comunità); nel sostenere le persone nel loro stato di non autosufficienza o di malattia, rafforzando l’assistenza e le cure domiciliari; nel conciliare i tempi della famiglie e del lavoro. Sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni che lo Stato ha il dovere di garantire su tutto il territorio nazionale. Benchè la competenza dell’organizzazione dei servizi alla persona, sotto il profilo sociale, sia in capo alle Regioni, non è possibile sottacere le differenze che connotano le singole realtà regionali. Dunque, sarà necessario rendere chiari e trasparenti i criteri e le modalità del Fondo Perequativo costituzionalmente garantito. Da questo punto di vista i conti non tornano, perché i conti non sono tuttora leggibili. Mancando questo anello fondamentale, l’intero sistema rischia di saltare, concentrando tutte le risorse sulla onnivora spesa sanitaria. Uno dei principi cardini del federalismo è premiare i comportamenti virtuosi ed elevare la qualità dei servizi. Mentre il Presidente Napolitano si fa garante dei processi costituzionali del nuovo sistema, occorrerebbe un’Autority in grado di salvaguardare i lineamenti costitutivi di un adeguato sistema dei servizi alla persona.
 Autority socio istituzionale, ovvero una rete di sensibilità, esperienze, valori e ragioni; un solido quadro culturale ed ideale entro cui svolgere il percorso.
Accompagnare ed orientare le Autonomie Locali nella consapevolezza culturale la  sfida del tempo presente è il compito morale della nostra libertà.         

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