venerdì 29 giugno 2012

Napoli non è più "milionaria"


di Antonio Romano 
V.Presidente Fondazione Romano Guardini - Napoli

Il fatto è che nei giorni passati l’Istat ha ufficializzato i dati definitivi: per la prima volta dal 1951 Napoli scende sotto il milione di abitanti. Per l’esattezza 970.438. Un dato che ormai non stupisce ma ha ugualmente una grande portata storica. A fine Cinquecento la città era la più popolosa d’Europa (540 mila anime nel 1595) superando addirittura Londra e Parigi. Per questo fu anche tra le prime a sperimentare l’architettura verticale per conquistare spazi in altezza. Così nello stesso palazzo di cinque-sei piani vivevano nobili, popolani, borghesi in una promiscuità tale da far abortire, prima ancora che ne nascesse l’idea, la divisione di classe in città. Colera, peste, eruzioni del Vesuvio non bastarono a invertire la rotta. Napoli era appetita, il punto di arrivo di migliaia di popolani che fuggivano dalle campagne. Nel 1936 la città contava circa novecentomila abitanti e nel Dopoguerra ci fu il salto demografico con la metropoli da ricostruire che superò a piè pari il milione. Per l’esattezza 1.010.550 abitanti. Il massimo si toccò nel 1971 con 1.226.594 napoletani. Poi una curva discendente e costante. Nel 2001 Napoli aveva salvato il milione per soli quattromilacinquecento cittadini. 

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perché da Napoli si continua a fuggire?  alcuni studi del Cnr hanno evidenziato che le persone andate via da napoli negli ultimi 10 anni sono circa 400 di cui 200 mil
La fuga da Napoli  - il dramma a cui bisogna i giovani, in età compresa tra i 18 e i 30 anni. La metà del totale.
La grande fuga da Napoli è stata sottolineata anche dal National Geographic che nel secondo numero della nuova rivista pubblicata con il Touring Club ha dedicato la copertina alla città. «Nel 1980 il centro storico - ha scritto - vantava la presenza di circa 1.500 imprese. Negli ultimi trent’anni quest’area ha perso il 60 per cento dei residenti, ha visto invecchiare la popolazione e, nell’ultimo ventennio, ha assistito al progressivo sfaldamento del suo sistema manufatturiero, con una perdita di oltre il 50 per cento della propria forza lavoro. Nel 2010 l’artigianato contava 3.975 addetti, con laboratori non superiori ai 50 metri quadrati e spesso non più di due addetti per bottega. Il 52 per cento degli artigiani ha ora come riferimento un unico committente, spesso un negoziante, che assorbe oltre il 60 per cento della produzione». 

21 giugno 2012 - Expandere  - il tentativo di una presenza che non fugge di fronte alla realtà 

Nella fuga generale ecco la novità assoluta nella città di napoli : una presenza di uomini e donne che stupiti e mossi dall'ideale cristiano rimettono al centro della lotta quotidiana non la fuga ma se stessi, la propria persona , la propria voglia di vivere senza delegare a nessun altro il proprio futuro e la propria speranza . E' finito “il tempo dei movimenti organizzati. E' il tempo della persona"diceva un grande prete rivoluzionario all'inizio degli anni 80. Tutto cio' vale anche oggi per gli uomini e le donne che vivono a napoli. E' il tempo della persona vuol dire che e' finito il tempo della delega, del " tirare a campare" e dello stato assistenziale. E' il tempo di cambiare e quindi e' il il tempo di ripartire da noi stessi, dal desiderio di vivere , di costruire , di essere protagonisti, di rimboccarsi le maniche. Molti di noi sono diventati cristiani non per paura o moralismo ma per un incontro umano vero dentro il quale abbiamo imparato ad amare noi stessi e tutto il mondo. Ed in particolare abbiamo imparato che ogni cosa per il cristiano e' un nuovo inizio per se e per tutti. Ogni cosa che accade e' per ricominciare. Allora, in forza di questo incontro ideale che si rinnova, siamo grati a chi ci aiuta a  riprendere il gusto dell'appartenenza tra noi , il gusto dell’appartenenzaad un popolo che, laddove tutti fuggono o chiacchierano, e' capace di "tentativi ironici" per costruire un nuovo inizio , nuovi rapporti, nuove opportunità  per se e per tutti. Questo ho pensato , senza "se" e senza "ma" , partecipando ad "Expandere"  promosso  dalla Cdo a Napoli il 21 giugno dell'anno 2012. Non la fuga ma la rinnovata scoperta  di quella presenza che muove la realtà e rende  capaci di affrontare ogni condizione senza paura. Questa e' la responsabilità storica di ciascuno di noi.

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