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| Alcide De Gasperi |
Il Senato ha approvato, in prima
lettura, il disegno di legge costituzionale per il superamento del
bicameralismo perfetto. Noi rivendichiamo l’appartenenza ad un magistero di
pensiero sociale che ha alimentato e plasmato, a livello sociale ed
istituzionale, l’autonomia dei corpi intermedi. Perciò, ben venga la Camera
delle Autonomie, di cui abbiamo insistentemente richiamato la vocazione alta. Ben
venga, purchè sia realmente conforme a tale vocazione, non surrogato del più
becero localismo, finalizzato agli interessi elettoralistici delle nuove
baronie locali. Camera Alta capace di interpretare non solo i territori, ma
anche la capacità di integrazione della rappresentanza politica sui temi
fondamentali, come i diritti sociali e la libertà religiosa, onde evitare il
monolitismo assolutistico della maggioranza di turno nella Sede propriamente
politica. E’ un processo in corso su cui vigilare, nel contesto della riforma
elettorale, che bisognerà modificare profondamente rispetto allo schema
Renzi-Berlusconi dell’Italicum. Schema
del Nazareno: soglia bassa rispetto alla conquista del super premio di
maggioranza (incostituzionale per come strutturato); soglia alta per le
formazioni politiche non allineate, rendendo impossibile la loro stessa
esistenza, con conseguente restringimento dello spazio politico plurale; liste
bloccate di eredità del porcellum. A ciò si aggiunga la non elettività del
Senato; la non elettività delle Aree Metropolitane e ….. buonanotte,
democrazia! Su tutto questo centrodestra e “cespugli”, in prima battuta alla
Camera, sono stati alquanto distratti, quasi accettando di trascorrere i loro
giorni nella riserva indiana renzianberlusconiana. Ora, appare maggiore
consapevolezza in coloro che pur si richiamano alla tradizione popolare,
tentando – a livello parlamentare – un percorso comune. Il popolarismo
sturziano-degasperiano ha rappresentato uno snodo fondamentale della democrazia
nel nostro Paese, a partire dalle battaglie per l’allargamento delle basi dello
Sato democratico, oltre il liberismo atomistico. E’ l’ora di riprendere, dopo
anni di sudditanza, la consapevolezza culturale della frontiera popolare, capace di rinnovare le battaglie per
l’intelaiatura democratica dello Stato, pena lo strozzamento delle Autonomie
libere, sussidiarie e solidali, a vantaggio dello statalismo centralista, nella
versione regionale, ed esautorando, a livello politico, le formazioni
intermedie a vantaggio dell’egemonia del Partito Unico. Su questi nodi
Buongiorno Democrazia, con pochissimi compagni di viaggio, nella scia di un
grande maestro della politica, ha alimentato un percorso di sensibilizzazione e
di promozione delle Autonomie Locali. Orgogliosamente continueremo.

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