Il messaggio di Papa Francesco al
Festival della Dottrina Sociale è bellissimo. Non è una “ricetta”, bensì uno
sguardo sulla realtà (lo sguardo di chi fa fatto un certo tipo di incontro) ed
un metodo di lavoro. Ha raccontato di “un papà che ha un figlio down. Per
questo figlio il padre ha fatto tutto ed ha usufruito dei servizi che sono
messi a disposizione dagli enti pubblici per l’istruzione, la cura, la vita
sociale. Ma non si è accontentato. Per suo figlio voleva pensare qualcosa che
gli desse più dignità e più autonomia. Si è inventato una cooperativa
costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una
convenzione con un’azienda profit per la vendita dei loro prodotti …; insomma,
ha creato le premesse lavorative con le quali suo figlio può costruirsi il suo
futuro e la sua sana autonomia. E’ un esempio di andare oltre. Fermarsi
significa chiedere ancora e sempre allo Stato o a qualche ente di assistenza;
muoversi significa creare nuovi processi. E qui il segreto: creare nuovi
processi e non chiedere che ci diano nuovi spazi. Questi nuovi processi non
sono il risultato di interventi tecnici; sono il risultato di un amore, che –
sollecitato dalle situazioni – non è contento finchè non inventa qualcosa e
diventa risposta”….. “Amare il proprio lavoro, essere presenti nelle
difficoltà, sentirsi coinvolti e rispondere responsabilmente è attivare
quell’amore che ciascuno di noi ha nel cuore, perché lo Spirito ce l’ha donato.
Prendere l’iniziativa è la risposta a quel di più che è tipico dell’amore. Se
noi stiamo dentro il tempo con questo di più, questo di più dell’amore,
avvieremo sicuramente qualcosa di nuovo che favorirà la crescita del bene. Con
questa visione della realtà diventa quasi naturale promuovere e sviluppare i
talenti. Liberare i talenti e l’inizio del cambiamento …. Apre alla gioia, alla
gioia del nuovo ….. Il tempo è grazia e pienezza. Andare oltre non è il
risultato della casualità individuale, ma della condivisione di un fine: la
storia è un percorso verso il compimento. Se ci muoviamo come popolo, se
andiamo avanti insieme, la nostra esistenza evidenzierà questo significato e
questa pienezza ….” “Per creare sviluppo occorrono persone che hanno il
coraggio di prendere iniziativa”. E’ il soggetto che crea. Il soggetto che fa
esperienza di un di più di umano, creando processi nel tempo, non occupando
spazi. “Il tempo è superiore allo spazio”: intuizione affascinante del pensare
sociale di Papa Francesco. Il tempo è la distensione dell’opera che cresce, con
tappe che si susseguono con calma. “Come il bosco si difende dai suoi nemici?”,
si domandava il filosofo polacco Joseph Tischener. “Diventando più bosco;
crescendo”. Nella vita di un popolo
cresce la consapevolezza dell’Essere nell’io, diventando, nella normalità
dell’esistente, protagonista della storia che vive. lunedì 24 novembre 2014
Il tempo della persona
Il messaggio di Papa Francesco al
Festival della Dottrina Sociale è bellissimo. Non è una “ricetta”, bensì uno
sguardo sulla realtà (lo sguardo di chi fa fatto un certo tipo di incontro) ed
un metodo di lavoro. Ha raccontato di “un papà che ha un figlio down. Per
questo figlio il padre ha fatto tutto ed ha usufruito dei servizi che sono
messi a disposizione dagli enti pubblici per l’istruzione, la cura, la vita
sociale. Ma non si è accontentato. Per suo figlio voleva pensare qualcosa che
gli desse più dignità e più autonomia. Si è inventato una cooperativa
costituita da ragazzi down, ha studiato un lavoro adatto a loro, ha fatto una
convenzione con un’azienda profit per la vendita dei loro prodotti …; insomma,
ha creato le premesse lavorative con le quali suo figlio può costruirsi il suo
futuro e la sua sana autonomia. E’ un esempio di andare oltre. Fermarsi
significa chiedere ancora e sempre allo Stato o a qualche ente di assistenza;
muoversi significa creare nuovi processi. E qui il segreto: creare nuovi
processi e non chiedere che ci diano nuovi spazi. Questi nuovi processi non
sono il risultato di interventi tecnici; sono il risultato di un amore, che –
sollecitato dalle situazioni – non è contento finchè non inventa qualcosa e
diventa risposta”….. “Amare il proprio lavoro, essere presenti nelle
difficoltà, sentirsi coinvolti e rispondere responsabilmente è attivare
quell’amore che ciascuno di noi ha nel cuore, perché lo Spirito ce l’ha donato.
Prendere l’iniziativa è la risposta a quel di più che è tipico dell’amore. Se
noi stiamo dentro il tempo con questo di più, questo di più dell’amore,
avvieremo sicuramente qualcosa di nuovo che favorirà la crescita del bene. Con
questa visione della realtà diventa quasi naturale promuovere e sviluppare i
talenti. Liberare i talenti e l’inizio del cambiamento …. Apre alla gioia, alla
gioia del nuovo ….. Il tempo è grazia e pienezza. Andare oltre non è il
risultato della casualità individuale, ma della condivisione di un fine: la
storia è un percorso verso il compimento. Se ci muoviamo come popolo, se
andiamo avanti insieme, la nostra esistenza evidenzierà questo significato e
questa pienezza ….” “Per creare sviluppo occorrono persone che hanno il
coraggio di prendere iniziativa”. E’ il soggetto che crea. Il soggetto che fa
esperienza di un di più di umano, creando processi nel tempo, non occupando
spazi. “Il tempo è superiore allo spazio”: intuizione affascinante del pensare
sociale di Papa Francesco. Il tempo è la distensione dell’opera che cresce, con
tappe che si susseguono con calma. “Come il bosco si difende dai suoi nemici?”,
si domandava il filosofo polacco Joseph Tischener. “Diventando più bosco;
crescendo”. Nella vita di un popolo
cresce la consapevolezza dell’Essere nell’io, diventando, nella normalità
dell’esistente, protagonista della storia che vive.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento