“Tiriamo fuori la melodia che è noi;
così, ci applichiamo allo studio dello strumento musicale”. Con queste parole
Pino Daniele descriveva la sua esperienza con James Senese. Un’esperienza!
L’esperienza è il cammino al vero; è “diventare consapevoli della realtà
secondo la totalità dei suoi fattori”: è la magnifica, insuperabile,
impareggiabile descrizione-definizione di don Giussani. Della realtà la “Cosa”
più interessante è la “Cosa in sé”, cioè l’uomo stesso; l’io, il Tu che lo
compie nell’esperienza di un’amicizia. “Tu o dell’amicizia”. La realtà più
interessante è scoprire, sentire la Nota che è in noi; la Nota che conduce
oltre noi stessi, più dentro di noi. “Sempre più in là”, secondo il sentire di
Montale, sino a sorprenderci come rapporto diretto e personale con l’Infinito,
con la Sorgente infinita di Essere, che imprevedibilmente, misteriosamente,
carnalmente fuoriesce da noi, in noi. Guardare tutto il reale (il sole, la
luce, il mare, il profumo del mare, il volto che ami, la fatica quotidiana, i
problemi) sentendo questa Nota, la Melodia che è in noi, dona un’intensità del
vivere oltre la nostra immaginazione e misura. Da qui un “suono nuovo”, mai
ascoltato. E’ un cammino, un lavoro, applicandosi allo “studio”, piegandosi ad
una fatica; lavoro su di sé, insieme, in compagnia. In una delle ultime
interviste, forse l’ultima, Pino Daniele confidò la sua amarezza per una
generale “perdita degli ideali e del rispetto per gli altri”, in altri momenti
storici più evidenti. Aveva nostalgia di un popolo: riconoscersi insieme, a
partire dalle evidenze del cuore di ogni uomo, teso al buono, al bello, al
giusto, all’amore, alla Melodia. L’unità di nostalgia e melodia è il segno più
suggestivo e persuasivo di una Presenza “cor diale”, che sempre ridesta lo
sguardo. Non c’è nostalgia senza Presenza; senza la faccia di un Amore
intravisto ed, in un certo qual modo, riconosciuto. “L’Amore dell’anima mia!” Perciò,
la tua melodia pone domande, la domanda decisiva, fa compiere un viaggio
dell’anima. “La domanda, diceva una nostro grande amico, è proporzionata
all’incontro con la Risposta”. “Non Ti cercherei, ricordava S. Agostino; se Tu
non mi avessi già trovato”. Da dove è venuta la tua melodia? Da dove continua a
venire? Non viene dal nulla, bensì dall’Essere; dall’Essere che è in te. In
ciascuno di noi. Per sempre.
Riccardo Emanuele Landi
Aniello Landi
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