domenica 1 febbraio 2015

Je suis!

“Je suis Charlie”. Ha fatto il giro del mondo, secondo tutte le modalità possibili. Espressione planetaria, per esternare emozione, dolore, sgomento, rabbia. “Social catena” contro il terrore. In questo “grido” oceanico, ha fatto capolino la “formula” sintetica del pensiero cartesiano, dogma universalistico: “Je pense donc je suis”. E’ la suggestione che l’arte del pensiero esercita sull’animo umano; grandezza infinta che connota l’essere umano. Tuttavia, noi preferiamo ed amiamo il percorso della ragione descritto da uno dei grandi filosofi francesi del novecento, Jean Guitton, nella sua opera “L’arte del pensare”: “L’uomo ragionevole è colui che sottomette la ragione all’esperienza”. Senza un criterio regolatore e correttivo, il pensiero diventa ideologia fino al fanatismo, al fondamentalismo. L’esperienza è il cammino di consapevolezza del proprio Essere; osservando lealmente l’esperienza ci accorgiamo che il senso dell’umano, ovvero la ricerca del bene, dell’uguaglianza, della fraternità, viene prima delle interpretazioni del “libero” pensiero; viene prima delle gabbie politico-religiose, accomunando tutti gli uomini e tutte le donne, continuamente correggendo ed indirizzando la ragione nella direzione giusta. Non è un teorema, bensì il cammino della civiltà.

Nessun commento:

Posta un commento