L’orrore di quanto accaduto a Parigi non smette di
sgomentarci. Come non smettono di sgomentarci i kamikaze bambini di 10 anni, i
massacri quotidiani di migliaia di cristiani, la “pulizia etnica” nei confronti
di appartenenti ad altre fedi religiose. E’ un inferno. “Una guerra mondiale”,
ha scritto Giuliano Ferrara. “Una guerra mondiale a pezzi”, aveva affermato
Papa Francesco. Di fronte a questo orrore ciascuno di noi è preso
dall’impotenza, soccombendo alla paura. Le risposte non sono facili e non ci
sono ricette a priori. Certo, i pubblici poteri hanno la responsabilità di fare
la loro parte, sotto il profilo della prevenzione, della sicurezza, della
severità nel contrastare tutte le forme di violenza e terrorismo. Tutto questo
è doveroso, necessario ed ineludibile, ma non basta. C’è la tentazione di
rispondere all’inferno con l’inferno. Tragica illusione. E allora?
Riappropriamoci del gusto della ragione, agganciata all’esperienza,
riconoscendo la forza delle esigenze e delle evidenze costitutive
dell’esistenza umana, che si affermano per osmosi. E’ la potenza del contagio
educativo e della contaminazione culturale. Non un discorso; né una dottrina,
bensì un lungo percorso di facilitazione della razionalità. Senza questa
aratura permanente, le civiltà decadono sotto i colpi dell’irrazionalità.domenica 1 febbraio 2015
La raison, la raison!
L’orrore di quanto accaduto a Parigi non smette di
sgomentarci. Come non smettono di sgomentarci i kamikaze bambini di 10 anni, i
massacri quotidiani di migliaia di cristiani, la “pulizia etnica” nei confronti
di appartenenti ad altre fedi religiose. E’ un inferno. “Una guerra mondiale”,
ha scritto Giuliano Ferrara. “Una guerra mondiale a pezzi”, aveva affermato
Papa Francesco. Di fronte a questo orrore ciascuno di noi è preso
dall’impotenza, soccombendo alla paura. Le risposte non sono facili e non ci
sono ricette a priori. Certo, i pubblici poteri hanno la responsabilità di fare
la loro parte, sotto il profilo della prevenzione, della sicurezza, della
severità nel contrastare tutte le forme di violenza e terrorismo. Tutto questo
è doveroso, necessario ed ineludibile, ma non basta. C’è la tentazione di
rispondere all’inferno con l’inferno. Tragica illusione. E allora?
Riappropriamoci del gusto della ragione, agganciata all’esperienza,
riconoscendo la forza delle esigenze e delle evidenze costitutive
dell’esistenza umana, che si affermano per osmosi. E’ la potenza del contagio
educativo e della contaminazione culturale. Non un discorso; né una dottrina,
bensì un lungo percorso di facilitazione della razionalità. Senza questa
aratura permanente, le civiltà decadono sotto i colpi dell’irrazionalità.
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