sabato 18 aprile 2015

Una Presenza dentro lo sguardo!

7 marzo 2015 in piazza san Pietro con Papa Francesco













Stasera (18 aprile) tantissimi amici si incontreranno a Napoli, ad Agropoli, a San Giovanni a Piro (Sapri) per la presentazione del libro “Vita di don Giussani” anche presentando la mostra a lui dedicata. Di avvenimento in avvenimento. A tutti gli amici mi piace dedicare e con essi condividere un “passo” dello sguardo di sant’Agostino nelle Confessioni, mentre guardava sant’Ambrogio. Eccolo: “Non gli potevo chiedere quello che volevo e come volevo, date le caterve di gente affannata che con tutte le loro magagne mi bloccavano l’accesso alle sue orecchie e alla sua bocca, e al cui servizio egli viveva. E il pochissimo tempo che non passava con loro lo impiegava a ricrearsi il fisico con il minimo indispensabile, o la mente con la lettura. Leggeva scorrendo le pagine con gli occhi, il cuore intento a penetrare il senso, mentre voce e lingua riposavano. Spesso eravamo presenti (a nessuno era proibito entrare e non c’era l’uso di farsi annunciare) e lo vedevamo leggere in silenzio, mai in altro modo: e restavamo magari seduti a lungo, muti – chi avrebbe osato disturbare una persona così concentrata? – e poi ce ne andavamo …. .” E’ anche il nostro “dialogo muto”, cioè silenzioso, segreto e pubblico con don Giussani. Ci è piaciuto guardarlo così; parlare a lui e con lui così! Come mi sovviene alla mente  e nel cuore guardando la foto con lui, in quei giorni ad Agropoli e a Vallo della Lucania, nella canonica della Cattedrale (la nostra casa: Luciano, Ciccio, Leonardo ed io). Come avviene anche adesso; soprattutto adesso. Come è avvento il 7 marzo in piazza san Pietro con tutto il nostro popolo e Papa Francesco. Pietro che parlava con gli occhi di don Giussani; don Giussani che parlava con la voce di Pietro. L’avvenimento della nostra storia! Come il 30 maggio ‘98 in piazza san Pietro, con tutto il nostro popolo, don Giussani e Giovanni Paolo II. Continua Agostino guardando sant’Ambrogio: “Benchè anche per conservare la voce, che facilmente gli si abbassava, poteva essere più conveniente leggere in silenzio”. Proprio come don Giussani! La Voce del silenzio loquace. Che bello guardarLo parlare! Ora. Come ci diceva don Giussani: “Una Presenza dentro lo sguardo”. La più bella definizione della fede che noi abbiamo visto in atto, risplendendo nel suo volto, sino all’immedesimazione totale con lo sguardo di Gesù. “Più padre di prima” ci ricordò e ricorda don Carròn. Tutto nella storia di un popolo: non un partito, non una corporazione, non una confederazione di comunità, bensì “un’entità etnica sui generis”, secondo l’espressione cara a don Giussani dell’amato Paolo VI. “Popolo stupefacente”, nella poetica di Peguy. Non crociate da organizzare, non la riedizione dell’Opera dei Congressi del fu movimento cattolico di memoria ottocentesca, bensì Avvenimento nuovo nell’ordinario delle occupazioni quotidiane. Civiltà del lavoro! E’ questa la natura “secolaresca” e la vittoria temporale del popolo cristiano.          

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