martedì 24 ottobre 2017

Processo all’economia

Mentre il parlamento dei nominati è impegnato ad approvare il rosatellum bis, ovvero la legge salvaguardia per incrementare la platea dei “capibastone”, violando gravemente la libertà di scelta dei cittadini, gli uomini e le donne del lavoro e dell’intrapresa costruiscono e rafforzano le forme ed i processi della democrazia economica nel nostro Paese. Per un contributo di pensiero a quest’opera ci viene incontro l’assegnazione del Premio Nobel per l’Economia a Richard Thaler, Università di Chicago. “Perché con Thaler inizia una rivoluzione”, ha titolato il Sole 24 Ore, riportando la riflessione di Robert Shiller, Premio Nobel per l’Economia nel 2013. “Thaler è noto per la sua ricerca di una vita intera sull’economia comportamentale, che è lo studio dell’economia attraverso una prospettiva psicologica. … A partire dal 1991, abbiamo organizzato insieme, per 25 anni, una serie di conferenze su questo nuovo approccio”. (Shiller, Il Sole 24 Ore, 14 ottobre). “Il Nobel a Thaler è un buon segnale sulla via che ci porta oltre l’homo oeconomicus…. proiettando la disciplina verso visioni meno riduzioniste della persona, dell’impresa e del valore”: così il prof. Leonardo Becchetti su Il Sole 24 Ore del 18 ottobre u.s. . L’esperienza evidenzia che l’agire economico delle persone contiene un “punto di fuga” dentro ed oltre i parametri esclusivamente economicistici, affermando valori, ragioni, gusti, significati, relazioni che superano i modelli econometrici. In questo orizzonte di approfondimento, il Sole 24 Ore si è fatto promotore di un Processo all’economia, con dibattito tra economisti, filosofi, psicologi, studiosi, onde comprendere il significato più ampio dell’agire economico ed evitare che la disciplina scada nella “econocrazia”. Per noi si tratta di sviluppare il processo di allargamento della ragione e della ragione economica, secondo la totalità dei fattori, rafforzando “l’economia antropologica”. E’ necessario, infatti, comprendere adeguatamente, nell’esperienza, quel “punto di fuga”, quel “rapporto” che eccede la misura e le definizioni ideologiche. L’attività economica è un’esperienza senza confini, un gusto inesauribile; è tendere, “con tendere” ad un “punto” sempre più alto. E’ la risposta ad un bisogno mossi da un bisogno più grande; è l’affermazione di un bene mossi da un bene smisurato. E’ la molla che spinge, sospinge, trascina verso un significato debordante, registrando, altresì, la finitudine dell’uomo e, quindi, il suo bisogno di aiuto, di cooperazione, di sostegno, di compagnia al suo impeto costruttivo. Tutto ciò è da decifrare, rendere intellegibile, valutare e capire secondo tutti gli infinitesimali input che l’esperienza suggerisce ed evidenzia. Questo itinerario antropologico ha un nesso immediato con la res publica e la democrazia di un Paese. Papa Francesco, nel suo recente Discorso all’Accademia Pontificia delle Scienze Sociali, riunita per una riflessione su “Cambiare le relazioni tra Stato, mercato e società civile”, alla luce dell’insegnamento della Caritas in veritate di Papa Benedetto, ha ribadito la necessità di ripensare la ragion d’essere  ed il modo di operare dello Stato e del mercato, per evitare che “la democrazia precipiti nella plutocrazia”, dando più spazio e forza alla “società civile”, alla sua capacità di espressione. Società civile: non una mistica idealistica, bensì storie vive, viventi: persone, movimenti di persone, reti di solidarietà e fraternità, costruttori di opere, imprese. “Esperienze istituenti”, dove i valori costitutivi sono la partecipazione, la condivisione, la partnership, la co-progettazione, il raccordo socio-istituzionale, la governance delle comunità intermedie, la costruzione delle reti e del welfare di prossimità. Non una parte buona contrapposta alla quella marcia, ma beni personali e comuni: risorse continuamente da svelare e riscoprire, per il bene comune. Processo sociale in atto da sostenere filosoficamente, dal punto di vista della motivazione razionale, e da ravvivare culturalmente come passione e forza ideale, per la “spinta gentile” di un’attrattiva reale.

Nessun commento:

Posta un commento