sabato 29 settembre 2018

Compendio di economia civile del territorio

L’intervista che Papa Francesco ha rilasciato al Sole 24 ore (7 settembre u.s.) rappresenta, secondo la stessa definizione del Pontefice, una “piccola enciclica” orientata al sano realismo economico: “I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il lavoro che conferisce dignità alla persona”. Ci sembra opportuno riportare due citazioni riguardanti il ruolo strategico dell’azienda: “La distribuzione e la partecipazione alla ricchezza prodotta, l’inserimento dell’azienda in un territorio, la responsabilità sociale, il welfare aziendale, la parità di trattamento salariale tra uomo e donna, la coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di vita, il rispetto per l’ambiente, il riconoscimento dell’importanza dell’uomo rispetto alla macchina e il riconoscimento del giusto salario, la capacità di innovazione sono elementi importanti che tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda. Proseguire uno sviluppo integrale chiede l’attenzione ai temi che ho appena elencato”. “L’attività economica non riguarda solo il profitto ma comprende relazioni e significati. Il mondo economico, se non viene ridotto a pura questione tecnica, contiene non solo la conoscenza del come (rappresentato dalle competenze), ma anche del perché (rappresentato dai significati). Una sana economia pertanto non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l’agire economico è sempre anche un fatto etico. Da questo punto di vista il significato dell’azienda si allarga e fa comprendere che il solo perseguimento del profitto non garantisce più la vita dell’azienda”. Da qui, prosegue il Papa la centralità del “cosiddetto terzo settore che, senza nulla togliere all’importanza ed all’utilità delle forme storiche e consolidate di impresa, fa evolvere il sistema verso una più chiara e compiuta assunzione delle responsabilità da parte dei soggetti economici. Infatti, è la stessa diversità delle forme istituzionali di impresa a generare un mercato più civile ed al tempo stesso più competitivo”. La piccola enciclica di Papa Francesco costituisce un Compendio di economia civile del territorio, valorizzando culturalmente i temi della comunità, del radicamento territoriale dell’impresa, del welfare locale per la congiunzione dei tempi della famiglia e del lavoro, del ruolo del terzo settore quale forma istituzionale di intrapresa che contribuisce ad un mercato più civile e competitivo. Un Compendio che costituisce il paradigma catalizzatore di esperienze in atto, le cui dimensioni fondative sono da approfondire in itinere e da arricchire nell’esperienza. In questo arricchimento culturale si colloca la riflessione sul valore dei significati e delle relazioni nell’attività economica. Favorire la piena comprensione del perché e del per Chi è il compito attuale di una specifica filosofia dell’intrapresa, intendendo per essa la vocazione a costruire luoghi di fiducia, di condivisione, di reciprocità, di co-progettazione, offrendo al mercato il dono del genio creativo. E’ questa l’economia del dono, la cui forza attrattiva apre nuove prospettive di futuro: non un appello moralistico, bensì la donazione reciproca e partecipativa nel comune impegno a generare lavoro, introducendo al significato adeguato dell’opera da compiere, ossia alla conoscenza più piena di sé e del fine da perseguire, nonché dei fattori entro cui operare. E’ l’esperienza del toccare la realtà in modo più corrispondente al proprio Essere, impegnando la personale fatica quotidiana nel tentativo di soluzioni con un di più di abnegazione, di scaltrezza, di responsabilità, di acutezza dello sguardo. E’ l’esperienza dell’Essere toccati dalla realtà in modo più intenso, più amoroso, più fascinoso, sollecitando l’impegno all’avventura continua della ricerca, dello studio, dell’intrapresa.

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