L’intervista che Papa Francesco ha rilasciato al Sole 24 ore (7
settembre u.s.) rappresenta, secondo la stessa definizione del
Pontefice, una “piccola enciclica” orientata al sano realismo
economico: “I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il
lavoro che conferisce dignità alla persona”. Ci sembra opportuno
riportare due citazioni riguardanti il ruolo strategico dell’azienda:
“La distribuzione e la partecipazione alla ricchezza prodotta,
l’inserimento dell’azienda in un territorio, la responsabilità
sociale, il welfare aziendale, la parità di trattamento salariale
tra uomo e donna, la coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di
vita, il rispetto per l’ambiente, il riconoscimento dell’importanza
dell’uomo rispetto alla macchina e il riconoscimento del giusto
salario, la capacità di innovazione sono elementi importanti che
tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda. Proseguire
uno sviluppo integrale chiede l’attenzione ai temi che ho appena
elencato”. “L’attività economica non riguarda solo il profitto
ma comprende relazioni e significati. Il mondo economico, se non
viene ridotto a pura questione tecnica, contiene non solo la
conoscenza del come (rappresentato dalle competenze), ma anche del
perché (rappresentato dai significati). Una sana economia pertanto
non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l’agire
economico è sempre anche un fatto etico. Da questo punto di vista il
significato dell’azienda si allarga e fa comprendere che il solo
perseguimento del profitto non garantisce più la vita dell’azienda”.
Da qui, prosegue il Papa la centralità del “cosiddetto terzo
settore che, senza nulla togliere all’importanza ed all’utilità
delle forme storiche e consolidate di impresa, fa evolvere il sistema
verso una più chiara e compiuta assunzione delle responsabilità da
parte dei soggetti economici. Infatti, è la stessa diversità delle
forme istituzionali di impresa a generare un mercato più civile ed
al tempo stesso più competitivo”. La piccola enciclica di Papa
Francesco costituisce un Compendio di economia civile del
territorio, valorizzando culturalmente i temi della comunità,
del radicamento territoriale dell’impresa, del welfare locale per
la congiunzione dei tempi della famiglia e del lavoro, del ruolo del
terzo settore quale forma istituzionale di intrapresa che
contribuisce ad un mercato più civile e competitivo. Un Compendio
che costituisce il paradigma catalizzatore di esperienze in atto, le
cui dimensioni fondative sono da approfondire in itinere e da
arricchire nell’esperienza. In questo arricchimento culturale si
colloca la riflessione sul valore dei significati e delle relazioni
nell’attività economica. Favorire la piena comprensione del perché
e del per Chi è il compito attuale di una specifica filosofia
dell’intrapresa, intendendo per essa la vocazione a costruire
luoghi di fiducia, di condivisione, di reciprocità, di
co-progettazione, offrendo al mercato il dono del genio creativo.
E’ questa l’economia del dono, la cui forza attrattiva apre nuove
prospettive di futuro: non un appello moralistico, bensì la
donazione reciproca e partecipativa nel comune impegno a generare
lavoro, introducendo al significato adeguato dell’opera da
compiere, ossia alla conoscenza più piena di sé e del fine da
perseguire, nonché dei fattori entro cui operare. E’ l’esperienza
del toccare la realtà in modo più corrispondente al proprio Essere,
impegnando la personale fatica quotidiana nel tentativo di soluzioni
con un di più di abnegazione, di scaltrezza, di responsabilità, di
acutezza dello sguardo. E’ l’esperienza dell’Essere toccati
dalla realtà in modo più intenso, più amoroso, più fascinoso,
sollecitando l’impegno all’avventura continua della ricerca,
dello studio, dell’intrapresa.sabato 29 settembre 2018
Compendio di economia civile del territorio
L’intervista che Papa Francesco ha rilasciato al Sole 24 ore (7
settembre u.s.) rappresenta, secondo la stessa definizione del
Pontefice, una “piccola enciclica” orientata al sano realismo
economico: “I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il
lavoro che conferisce dignità alla persona”. Ci sembra opportuno
riportare due citazioni riguardanti il ruolo strategico dell’azienda:
“La distribuzione e la partecipazione alla ricchezza prodotta,
l’inserimento dell’azienda in un territorio, la responsabilità
sociale, il welfare aziendale, la parità di trattamento salariale
tra uomo e donna, la coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di
vita, il rispetto per l’ambiente, il riconoscimento dell’importanza
dell’uomo rispetto alla macchina e il riconoscimento del giusto
salario, la capacità di innovazione sono elementi importanti che
tengono viva la dimensione comunitaria di un’azienda. Proseguire
uno sviluppo integrale chiede l’attenzione ai temi che ho appena
elencato”. “L’attività economica non riguarda solo il profitto
ma comprende relazioni e significati. Il mondo economico, se non
viene ridotto a pura questione tecnica, contiene non solo la
conoscenza del come (rappresentato dalle competenze), ma anche del
perché (rappresentato dai significati). Una sana economia pertanto
non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l’agire
economico è sempre anche un fatto etico. Da questo punto di vista il
significato dell’azienda si allarga e fa comprendere che il solo
perseguimento del profitto non garantisce più la vita dell’azienda”.
Da qui, prosegue il Papa la centralità del “cosiddetto terzo
settore che, senza nulla togliere all’importanza ed all’utilità
delle forme storiche e consolidate di impresa, fa evolvere il sistema
verso una più chiara e compiuta assunzione delle responsabilità da
parte dei soggetti economici. Infatti, è la stessa diversità delle
forme istituzionali di impresa a generare un mercato più civile ed
al tempo stesso più competitivo”. La piccola enciclica di Papa
Francesco costituisce un Compendio di economia civile del
territorio, valorizzando culturalmente i temi della comunità,
del radicamento territoriale dell’impresa, del welfare locale per
la congiunzione dei tempi della famiglia e del lavoro, del ruolo del
terzo settore quale forma istituzionale di intrapresa che
contribuisce ad un mercato più civile e competitivo. Un Compendio
che costituisce il paradigma catalizzatore di esperienze in atto, le
cui dimensioni fondative sono da approfondire in itinere e da
arricchire nell’esperienza. In questo arricchimento culturale si
colloca la riflessione sul valore dei significati e delle relazioni
nell’attività economica. Favorire la piena comprensione del perché
e del per Chi è il compito attuale di una specifica filosofia
dell’intrapresa, intendendo per essa la vocazione a costruire
luoghi di fiducia, di condivisione, di reciprocità, di
co-progettazione, offrendo al mercato il dono del genio creativo.
E’ questa l’economia del dono, la cui forza attrattiva apre nuove
prospettive di futuro: non un appello moralistico, bensì la
donazione reciproca e partecipativa nel comune impegno a generare
lavoro, introducendo al significato adeguato dell’opera da
compiere, ossia alla conoscenza più piena di sé e del fine da
perseguire, nonché dei fattori entro cui operare. E’ l’esperienza
del toccare la realtà in modo più corrispondente al proprio Essere,
impegnando la personale fatica quotidiana nel tentativo di soluzioni
con un di più di abnegazione, di scaltrezza, di responsabilità, di
acutezza dello sguardo. E’ l’esperienza dell’Essere toccati
dalla realtà in modo più intenso, più amoroso, più fascinoso,
sollecitando l’impegno all’avventura continua della ricerca,
dello studio, dell’intrapresa.
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