sabato 31 dicembre 2022

Per sempre


Pastore Docente per sempre”. Così scrivemmo al Santo Padre Benedetto XVI all’indomani della Sua rinuncia. Che emozione, per consonanza spirituale, allorchè il 27 febbraio, nel’ultima Sua udienza, affermo’ che “il sempre è anche un per sempre, non c’è più un ritornare nel privato”. Immensa la Sua opera; immenso il Suo Tesoro che negli anni, nei secoli si svelerà nella sua immensa profondità. In questa immensità, brillano i frammenti di dialoghi, di scritti che negli anni del Suo Pontificato e nel tempo del Suo stare nel “recinto di Pietro”, abbiamo avuto la grazia di esprimerGli e di ricevere. Noi, come bambini, che cercavano di toccare e afferrare le lucciole nell’Universo del Suo pensiero. “Nella ricorrenza del 65 Anniversario di Ordinazione Sacerdotale, il Pontefice emerito Benedetto XVI ringrazia per la gioiosa partecipazione e, assicurando un particolare ricordo all’Altare, invia di cuore la Sua Benedizione.”. Con firma autografa. “Mi è diventato amico”, disse di don Giussani: “uomo innamorato dell’uomo e di Cristo”. Nella storia della nostra esperienza e nella storia della vita di tutto il Movimento di C.L. stanno le Sue parole dell’omelia pronunciata per le esequie di don Giussani nel Duomo di Milano. “Era cresciuto in una casa povera e ricca di musica. …. Cercava la Bellezza con il B … la Bellezza definitiva”. Papa Benedetto ha esaltato la categoria centrale nella teologia di don Giussani: il cristianesimo come avvenimento su cui la teologia e tutta la Chiesa si sta interrogando particolarmente nel centenario della nascita del sacerdote ambrosiano. L’avvenimento di Cristo, non appena una dottrina o morale, bensì l’avvenimento dell’incontro con la persona di Gesù, che nuovo orientamento all’esistenza, corrispondendo alle attese originarie del cuore. Anche Benedetto XVI era affascinato dalla riformulazione giussaniana del detto scolastico-tomista dell’adaequatio rei et intellectus. Non è un caso che la nascita al cielo del Papa Emerito corrisponda al centenario della nascita di don Giussani. La Messa esequiale sarà celebrata alla vigilia dell’Epifania. Le omelie che Benedetto XVI ha dedicato a questa Festività sono da annoverare tra le più belle della storia della Chiesa e tra i più affascinanti itinerari del pensiero umano. “Gli uomini che allora partirono erano, in ogni caso, uomini dal cuore inquieto. Uomini spinti dalla ricerca di Dio e della salvezza del mondo. Uomini in attesa che non si accontentavano della loro posizione sociale, forse considerevole. Erano alla ricerca della realtà più grande. Erano forse uomini dotti che avevano una grande conoscenza degli astri e probabilmente disponevano anche di formazione filosofica. Ma non volevano soltanto sapere tante cose. Volevano sapere come si possa riuscire ad essere persona umana. E per questo volevano sapere se Dio esista, dove e come Egli sia. Se Egli si curi di noi e come noi possiamo incontrarLo.. Volevano non soltanto sapere. Volevano riconoscere la verità di noi, su Dio, sul mondo. Il loro pellegrinaggio esteriore era espressione del loro essere interiormente in cammino, dell’interiore pellegrinaggio del loro cuore. Erano uomini che cercavano Dio, in definitiva, erano in cammino verso di Lui. Erano cercatori di Dio”. (Omelia del Santo Padre Benedetto XVI, Basilica vaticana, Domenica 6 gennaio 2013).

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