mercoledì 4 gennaio 2023

Sino all’ultimo respiro

Paolo VI, nel corso del suo viaggio in Terra Santa (1964), giunto al lago di Tiberiade, compì, fuori protocollo, un gesto improvviso, inchinandosi per baciare la pietra sulla quale il Signore aveva conferito a Pietro il mandato di pascere le sue pecore, tanto fu forte la commozione nel cuore del riservato Pontefice. Cosa accade nel cuore di colui che il Signore sceglie, nel corso dei tempi, sino alla fine dei tempi, e gli domanda: “Tu mi ami più di costoro?” Il Cardinale Wojtyla, l’otto ottobre 1978, otto giorni prima di essere chiamato al Soglio Pontificio, celebrando la Messa per il defunto Papa Giovanni Paolo I, percepì, in un certo modo, quella Domanda, quasi presentendo la sua stessa chiamata: “Se pensiamo a questa mirabile chiamata di Giovanni Paolo I, dobbiamo tornare a quella di Simone, al quale il Signore ha dato il nome di Pietro. In questo caso si tratta della chiamata definitiva dopo la Resurrezione, quando Cristo tre volte gli pose la domanda: «Mi ami tu?» E Pietro tre volte risponde: «Signore, Tu sai tutto!». Ma Cristo chiedeva: «Mi ami tu più di questi?». Possiamo nel testo del Vangelo di Giovanni ancora sentire il battito del cuore dell’Apostolo, quando rispondeva: «Signore, Tu lo sai, che io Ti amo».

Di pari intensità la commozione di don Giussani, inoltrandosi per immedesimazione nel dramma di quella chiamata: il Signore lo guardava e Pietro “sguardava”, perché coperto dai suoi limiti e dal limite più grave: il tradimento. Ma sopra la pochezza e la meschinità del proprio io prorompeva dall’intimo di Pietro il suo Sì alla domanda, non per la sua coerenza, non per le sue virtù, bensì per il fascino che la Presenza di Gesù destava nelle sue giornate, rendendo più intensa e viva tutta l’esistenza. E’ il Sì che viene prima, nulla anteponendo all’amore a Gesù, per attrattiva prevalente, per impareggiabile ed incomparabile bellezza nel vissuto quotidiano, rendendo l’uomo protagonista della storia che vive. “L’attrattiva Gesù”.

“Signore, Ti amo”. Questa l’ultima dichiarazione d’Amore del Papa Emerito Benedetto XVI. Sino all’ultimo respiro di fronte alla Presenza del Signore. Sino all’ultimo respiro la risposta alla Domanda: “Mi ami Tu più di costoro?” Domanda inestricabile da quell’ora del 19 aprile 2005. “Tu sai tutto”. Nell’abbraccio del Mistero; quasi faccia a faccia, nel primo chiarore del faccia a faccia. Per sempre di fronte a quella Domanda. “Con voce flebile, ma distinguibile” la Risposta: “Signore, Ti amo!”. E’ il senso pieno, totale della vita di Ratzinger/Benedetto XVI: teologo, Vescovo, Papa, Papa Emerito. Proprio nell’ultimo tratto della sua esistenza, “nel recinto di Pietro”, senza alcuna potestà, accanto a Papa Francesco, orante per il Papa, la Chiesa e l’umanità, sta il senso compiuto non solo di un’esistenza personale, bensì il Volto splendente della comunione dei Santi, che già nelle ombre del tempo scandisce il ritmo del tempo nuovo. E’ l’alba nuova della Resurrezione, pegno, anticipo della Gloria finale, rendendo visibile nel tempo, nel tempo della storia il Volto dell’Amato: il totus Christus che ha calamitato tutta la vita, tutta l’Opera di Benedetto XVI.

Nessun commento:

Posta un commento