giovedì 31 maggio 2018

Nei tornanti della vita di un popolo

Nei tornanti più difficili della storia del nostro Paese, il richiamo al cattolicesimo politico è tema ricorrente. Ne ha parlato il Cardinal Bassetti in conferenza stampa, al termine dell’assemblea dei Vescovi italiani: “Una nobile tradizione, pur tra tradimenti”, evidenziando, altresì, che la scomposizione politica dei cattolici non ha giovato all’Italia. Non è mancato il richiamo a La Pira, a don Sturzo, a De Gasperi, a Moro. La vicenda storica del cattolicesimo politico nacque da una vita: le leghe bianche, le scuole popolari, le banche di credito cooperativo …. . Una sensibilità, una storia di impegno e di opere che nei lavori della Costituente condusse all’affermazione teorica ed alla valorizzazione storica dei corpi intermedi. Alla Costituente Moro era l’oratore ufficiale della Democrazia Cristiana, attingendo da questa tradizione l’elaborazione dei principi fondanti l’architettura politico-costituzionale dello Stato. Come non ricordare il lungo percorso intrapreso da Giovanni Battista Montini nel preparare una generazione di giovani all’impegno politico? Percorso di “umanesimo integrale”, secondo i fondamenti teorico-filosofici e nei risvolti pratici, riattualizzando la lezione tomista di visione organica della società e della democrazia. Andreotti disse che “colpire Moro significava dare un colpo mortale al cattolicesimo politico”. “Pur tra tradimenti”, come dice Bassetti, è evidente che il cattolicesimo politico, nelle sue espressioni più significative, nacque da una vita, da radici sociali, culturali e filosofiche, che arricchivano la convivenza civile del Paese, alimentandone il tessuto connettivo e, prima ancora, lo stesso animus costitutivo. Nel contesto attuale, ha senso parlare di cattolicesimo politico? Esso si è estinto, prima ancora che per cause esterne, per responsabilità del personale politico e per mancanza di lungimiranza in chi aveva responsabilità educative. Ora, non si tratta di rieditare forme di un passato che non c’è più, bensì di dar vita e sostenere qualcosa di nuovo. Alla presentazione del Rapporto sui giovani al Sud, a cura della Fondazione per la Sussidiarietà, con interventi a Napoli di Borgomeo, Vittadini, e Giannola, Carlo Borgomeo ha sottolineato che “il capitale umano-sociale è la premessa dello sviluppo”: “tante esperienze di gratuità hanno condotto a forme di imprenditoria innovativa. Chi l’avrebbe mai pensato?” Accompagnare, sostenere e valorizzare, sul piano sociale ed intellettuale, educando ad una ragione aperta, questo movimento personale e sociale è il compito politico per eccellenza. Non appena un partito, bensì il moto di uomini e donne al lavoro nel lavoro, grazie ad esperienze di vita umanamente attraenti e suggestive, per la forza dell’Ideale verso cui il cuore costantemente si “pro-tende”. Una sfida per tutti, avvicinando e stimando ogni frammento di bene comune ovunque si manifesti. E’ questo il fattore umano decisivo nei tornanti difficili della storia di un popolo, quando prevalgono confusione, caos e perdita di prospettiva. Da più parti, si sente parlare di “fronte repubblicano” contro il “fronte populista”, per salvare la Costituzione. E’ il modo per perpetuare quel bipolarismo manicheo che da oltre 20 anni infetta la dialettica politica, distruggendo i valori e le ragioni di una convivenza concorde. Non ci affascinano queste “sirene” e continuiamo, giorno per giorno, nel gusto dei gusti: costruire con passione, non contro qualcuno; per noi stessi, per le persone che amiamo, per il bene comune, partecipando alla costruzione della polis e facendo crescere in essa la civiltà del lavoro, dell’intrapresa e dell’economia civile.

2 commenti:

  1. caro Direttore condivido pienamente la tua analisi e la tua prospettiva. Aggiungo che in un tempo di crollo delle evidenze, anche il bene comune, la polis, la civiltà del lavoro, dell'intrapresa e della economia civile rischiano di essere parole vuote. Forse ciò che occorre innanzitutto sono uomini che incarnano queste cose nella vita quotidiana che è sempre il campo di battaglia più difficile ma anche più affascinante. Un caro saluto

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    1. Approfondiamo. Mi piace approfondire quanto ho scritto. "un moto di uomini e donne al lavoro nel lavoro, grazie ad esperienze di vita umanamente attraenti e suggestive, per la forza dell'Ideale verso cui il cuore costantemente si "pro-tende". Grazie!

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